Segnalazioni

Il privilegio di chiacchierare con un autore che stimi

Tempo di lettura: circa 4’00”. /// Una segnalazione. ///

In occasione dalla pubblicazione del video integrale del mio incontro con Paolo Cognetti a Chiassoletteraria, ho pensato di condividere qualche pensiero riguardo a quell’esperienza; e riguardo al privilegio che è stato poterlo conoscere di persona e chiacchierare con lui del suo libro Le otto montagne.



Il privilegio di chiacchierare con un autore che stimi


Quest’anno ho avuto il privilegio di intervistare a Chiassoletteraria l’autore che avrebbe poi vinto il Premio Strega 2017. O forse no. Forse ho avuto soprattutto il privilegio di incontrare un autore che stimo da molto tempo ‒ dalla sua raccolta d’esordio, Manuale per ragazze di successo ‒ il quale si è oltretutto rivelato essere una persona splendida e disponibile.

Per quanto mi riguarda, dei singoli premi ci si dimentica in fretta: dei premi ci si ricorda davvero solo quando cominciano ad accumularsi; paradossalmente, quando si comincia a non riuscire più a distinguere l’uno dall’altro. Ciò di cui invece si serba un ricordo indelebile sono le esperienze e gli incontri significativi che uno fa durante la sua vita. E quella di vincere un premio importante come lo Strega (e non il premio stesso) o quella di poter presentare al pubblico di un festival che ti è caro un autore che ami da tanto tempo rientrano sicuramente fra queste esperienze e incontri significativi che uno fa.

Ma se vi scrivo di questo mio incontro con Paolo Cognetti, un autore che come pochi altri riesce a mettere sulla pagina in maniera così efficace la complessità dei rapporti umani in tutte le loro sfaccettature, è soprattutto per segnalarvi che sul canale youtube ufficiale di Chiassoletteraria è disponibile la registrazione video integrale della nostra bella chiacchierata (la trovate in fondo a questo articolo o cliccando sul link). E se devo scegliere un momento in particolare, nella discussione avuta con lui, è sicuramente quello in cui parliamo dei personaggi femminili di un romanzo ‒ Le otto montagne ‒ che racconta invece di un’amicizia tutta al maschile (a partire dal minuto 12’50”): «Rispetto a questo libro parlo spessissimo di maschi, di amici», ha detto Paolo prima di rispondere alla prima delle mie domande sul tema, «mi capita molto più raramente che qualcuno mi chieda di queste due madri.»


Le donne nella sua letteratura passata e futura

Ci tenevo a fargliele, quelle domande. E sono contento che anche lui abbia apprezzato la variazione sul tema, dopo una lunga tournée di presentazioni fatte soprattutto di montagna e di amici maschi. Perché trovo che Paolo Cognetti, fra le tante capacità che ha a livello di scrittura, sia eccezionale nel suo saper mettere in scena personaggi femminili assolutamente tridimensionali, tra l’altro molto presenti ‒ e da protagonisti ‒ in tutte le sue prime pubblicazioni. Come scrivevo in un precedente articolo, pubblicato prima che uscisse Le otto montagne, «Cognetti mette prima di tutto in scena dei personaggi che suonano come veri, delle situazioni che suonano vere. [Nel racconto Pelleossa] non c’è l’intenzione di dire qualcosa sull’anoressia, piuttosto di mettere in scena dei personaggi che sono toccati dal problema.»

D’altronde, non è un caso se la prossima storia che ci racconterà potrebbe proprio essere quella di «una donna e la montagna», ovvero il tema che lo ha accompagnato durante i suoi primi passi nella scrittura ‒ lo sguardo femminile sul mondo ‒ e il tema che gli ha portato fama e riconoscimento internazionali: è un rapporto «che mi interessa molto», ha continuato l’autore milanese, «da quando l’anno scorso ho conosciuto una ragazza che gestiva un rifugio da sola.»


Una scommessa doppiamente vinta

Come festival, Cognetti lo seguivamo da tempo per i suoi racconti e per il suo saggio in forma di simil diario Il ragazzo selvatico. Ed è stato uno dei primi autori che abbiamo contattato per l’edizione 2017 di Chiassoletteraria, grazie anche alla sua traduttrice francese Anita Rochedy ‒ sulla fiducia, prima ancora che uscisse Le otto montagne, prima che i diritti di traduzione del libro venissero venduti in più di 30 paesi alla Fiera del libro di Francoforte.

Era in qualche modo una scommessa da parte nostra, una scommessa vinta, perché poi il libro ha avuto un grandissimo successo, anche in Ticino. E ben prima che il romanzo fosse selezionato nella cinquina dello Strega, la sala dello Spazio Officina si è riempita fino a oltre il massimo della sua capacità di 400 persone.

Significativo è però anche il fatto che Cognetti, con questo suo primo romanzo, ha vinto non solo lo Strega, ma anche lo Strega Giovani ‒ la cui giuria è composta da 550 ragazze e ragazzi di 55 licei e istituti tecnici in Italia e all’estero ‒ a testimonianza del fatto che Le otto montagne, la sua storia e i suoi personaggi dicono qualcosa di profondo a tutti, ai critici come ai ragazzi.

In questo senso sono particolarmente contento di un effetto collaterale di questo incontro con lui. Grazie al servizio “Lettura di classe” di Bibliomedia, una classe del professor Giuseppe Valli della Scuola Media di Morbio Inferiore ha potuto lavorare per qualche settimana sul libro. Gli allievi hanno quindi preparato molte domande, la maggior parte delle quali davvero interessanti. E dato che a Chiassoletteraria ci teniamo a coinvolgere il più possibile le giovani generazioni ‒ come testimoniano gli incontri che da anni organizziamo con le Scuole Medie di Chiasso e quelli integralmentegestiti dagli studenti del Liceo di Lugano 1 ‒ abbiamo pensato di dare loro la possibilità di porne qualcuna direttamente a Paolo durante l’incontro pubblico con lui.

Cliccate sul video per scoprire quali!


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