Riflessioni alla seconda persona

La riconoscenza fa più bella la vita (e il mondo)

Tempo di lettura: circa 3’30”. /// Una riflessione alla seconda persona. ///

Una persona riconoscente è una persona «che riconosce il beneficio ricevuto e ne conserva memoria, mostrando di apprezzarlo e di volerlo, all’occasione, ricambiare.» E dimostrare riconoscenza è più che mai importante, in una società che si limita sempre più spesso a rifiutare ciò che non apprezza.



La riconoscenza fa più bella la vita (e il mondo)


Cara amica delle riflessioni alla seconda persona,

è un po’ che non ti scrivo più. Perlomeno, non con regolarità, non quanto spesso vorrei. Mi sono lasciato un po’ prendere dalla necessità di guadagnarmi da vivere e mi sono dimenticato ‒ per un attimo ‒ quanto sia più importante vivere, che non guadagnarsi la possibilità di farlo.

Che poi non so nemmeno bene se chiamarti ‘amica’. O qualcosa d’altro. Sei solo un orecchio, in fondo: un orecchio che legge quello che scrivo, le cose che ogni tanto mi chiedo e che poi di riflesso chiedo anche a te. Come se tu avessi una risposta.

E se torno a scriverti, è perché in questi ultimi tempi mi sono trovato a provare bellezza.


Espressioni che non esistono

Lo so, non so si può dire ‘provare bellezza’, me ne rendo conto. Ma devi pur riconoscere che non è l’unica cosa che non si può davvero esprimere a parole, eppure si può fare. Amare è una di queste, forse.

Ad ogni modo, il provare bellezza capita secondo me in quelle occasioni in cui una piccola emozione ti invade il corpo mentre ti trovi di fronte a qualcosa di bello, sia esso un oggetto, un’opera d’arte oppure un semplice accadimento. Non so se capisci cosa intendo. Qualcosa accade e tu provi bellezza. Ti è mai successo?

Per quanto mi riguarda, recentemente mi è capitato di provare bellezza a Chiassoletteraria. Ma non è per il festival in sé. Collaboro alla sua organizzazione da qualche anno, ormai, e non potrei non essere di parte. E se ho provato bellezza a Chiassoletteraria non è per il festival in sé, bensì per la riconoscenza dimostrata da tante persone a tante altre persone durante quei giorni.


Dire ‘grazie’ con lo stomaco sottosopra

In una società che tende sempre più spesso a rifiutare ciò che non apprezza, ciò che non le va, invece di accogliere le piccole cose belle che succedono davanti, anche se magari non proprio sotto i riflettori dei media, credo che sia più che mai importante esprimere riconoscenza verso chi si adopera perché le belle cose effettivamente succedano.

Ed è questo, che è successo a Chiassoletteraria. Ci sono poche cose più belle che lavorare per mesi a qualcosa e poi, dopo tanto lavoro, ricevere riconoscenza per quello che si è fatto. Ma di nuovo, non si tratta di Chiassoletteraria. Non bisogna organizzare un festival per ricevere riconoscenza né ‒ soprattutto ‒ è necessario partecipare a un grande evento per dimostrare riconoscenza a qualcuno.

Quando provi bellezza, basta dire ‘grazie’ a chi te l’ha fatta provare. A volte è difficile. L’idea di dire grazie a qualcuno che non conosci, ma che ti ha fatto provare bellezza, mette sottosopra lo stomaco.


Un modo di rendere bella la vita (e il mondo)

Eppure, come detto, trovo che sia più che mai importante trovare il modo di farlo. Siamo talmente abituati ad indignarci per piccole cose senza importanza che poi, quando ci capita qualcosa di grande, di importante e di bello, non sappiamo più come fare per rallegrarcene. E per condividere quella bella sensazione con altre persone, per fare in modo che duri un po’ di più, che viaggi qualche metro ‒ o anche solo qualche centimetro ‒ più lontano.

Sì, perché una persona riconoscente è una persona «che riconosce il beneficio ricevuto e ne conserva memoria, mostrando di apprezzarlo e di volerlo, all’occasione, ricambiare» (definizione di Treccani.it). Penso che basterebbe questo ad invogliare ad essere riconoscenti più spesso. Ma essere riconoscenti è un motore, mette in moto un flusso di altra riconoscenza e di bellezza.

Essere riconoscenti rende più bella la vita. E non solo la nostra. A lungo andare, a furia di piccole riconoscenze reciproche, rende più bello il mondo in cui viviamo. Perché non solo ricevere riconoscenza accresce la voglia di costruire altri momenti di bellezza, ma dà la stessa voglia a chi ha espresso la propria riconoscenza di fare altrettanto.

Prova a pensarci. Per che cosa hai voglia di essere riconoscente oggi? A chi vorrai dire ‘grazie’ domani?

Un pensiero su “La riconoscenza fa più bella la vita (e il mondo)

  1. Sì, mi è capitato di provare bellezza, anche se direi piuttosto di provare armonia. Sono momenti in cui ti senti parte di un tutto che è in sintonia con te. Penso che l’immagine che rappresenta bene questa espressione sia il gatto che fa le fusa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*