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Attività didattiche nei musei della Svizzera italiana

Da qualche anno ormai, la tendenza è quella di portare sempre più gli allievi delle scuole a confrontarsi con situazioni reali, spesso al di fuori delle sedi scolastiche. Uno di questi luoghi è il museo, che a sua volta si è da tempo trasformato in un luogo di apprendimento per adulti e bambini.

Con questo mio articolo su Cooperazione ho provato a fare un po’ il punto di ciò che si sta facendo in questo senso nella Svizzera italiana. Non si tratta certo di un’analisi esaustiva, ma ci sono secondo me tre punti di vista interessanti: quello del Dipartimento formazione e apprendimento della SUPSI, che forma i nuovi docenti; quello di Isabella Lenzo, responsabile della mediazione culturale per il LAC di Lugano; e quello di Linda Fontanelli, che oltre a insegnare in una scuola media propone anche delle attività didattiche presso il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona.

Leggi l’articolo su cooperazione.ch!


«La cosa bella – e nei bambini lo si nota di più – è che ognuno vede il mondo in modo diverso. Il paesaggio cambia a seconda di chi lo disegna».

[…] il paesaggio di cui parla è quello che si vede dalla finestra del Masi, il Museo d’arte della Svizzera italiana. In occasione della mostra dedicata a Paul Signac, ai bambini era stato chiesto di ricalcare su fogli trasparenti appesi alla finestra il lago e le montagne, imitando la tecnica del pittore francese, esponente di spicco del puntinismo.
«È un’attività che è piaciuta tantissimo. Sia ai bambini sia a noi. E ai visitatori, che arrivando dalla strada, guardando in su, li vedevano disegnare».

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