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Può la poesia indagare il presente?

Tempo di lettura: circa 1’30”. /// Una segnalazione. ///

A volte si ha l’impressione che la poesia sia qualcosa di lontano da noi e dalla nostra vita. Ma non è sempre così, anzi. Ci sono opere di poesia che scavano a fondo nel nostro presente e fanno emergere domande a cui tutti possiamo sentire il bisgono di trovare una risposta.



Può la poesia indagare il presente?


Per la seconda puntata di Colibrì siamo partiti da una raccolta di poesie di Vera Lúcia de Oliveira ‒ Ditelo a mia madre (Fara Editore, 2017) ‒ la quale a sua volta è partita da un fatto di cronaca di cui si è parlato molto, soprattutto in Italia: l’assassinio al Cairo dello studente italiano Giulio Regeni.

Per essere precisi, l’autrice ha preso spunto non tanto dall’accaduto, ma da una riflessione fatta dalla madre di Giulio e vista in TV. Al Senato si era infatti detta incapace di immaginare cosa suo figlio avesse provato nel momento in cui aveva capito che tutto era finito. Del resto, Giulio Regeni portava sul corpo inequivocabili segni di tortura: fino a un attimo prima di morire per la rottura dell’osso del collo, era quindi cosciente e perfettamente in grado di capire ciò gli stava succedendo.


Ma la poesia in tutto questo?

Vera Lúcia de Oliveira deve aver pensato che è proprio dove si esaurisce la nostra capacità a immaginare la realtà, che la poesia può venirci in aiuto.

Spesso abbiamo un’idea un po’ distorta di cosa sia e cosa possa fare la poesia. L’abbiamo magari studiata a scuola. Ogni tanto sentiamo parlare di qualche nome che leghiamo a un’idea comunque piuttosto astratta di ‘poesia’ ‒ chessò, Montale o Leopardi o Emily Dickinson. Eppure la poesia può essere un ottimo modo per affrontare determinate domande che magari con la prosa sarebbe più complicato affrontare.

È il caso del libro citato più sopra, di cui in trasmissione ho discusso con Andrea Trombin Valente. Ma è il caso per esempio anche della poesia di Fabiano Alborghetti, fresco vincitore di un Premio svizzero di Letteratura per Maiser (Marcos y Marcos, 2017), libro ticinese del mese di gennaio, di cui ho discusso, in questa puntata di Colibrì con Raffaele Sanna.

Potete (ri)ascoltare la puntata sul sito di Radio Gwen!

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