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Come vive chi vive di notte?

Foto di Sandro Mahler per Cooperazione

Per la mia prima storia di copertina scritta per Cooperazione, sono andato a scoprire come vive chi si trova a vivere ‒ o meglio, a lavorare ‒ di notte. Da chi come Martina (qui sopra nella foto) lo fa da quando aveva 19 anni a chi come Federico lo ha fatto solo durante le Olimpiadi di PyeongChang, per coprire l’evento.

Degli altri due personaggi che ho intervistato invece non vi dico nulla. Ve li lascio scoprire leggendo l’articolo su Cooperazione, dove trovate anche un simpatico test per scoprire a quale animale notturno assomigliate di più.

Leggete l’articolo su cooperazione.ch!


Quando le chiediamo in quale animale notturno si riconosce, lei dice, un po’ a sorpresa: la gallina. «Non riesco a definirmi un animale notturno. Io sono un animale diurno al 100%». Eppure Martina F. da 20 anni lavora di notte come croupier nei casinò. E l’animale che cita più spesso durante la nostra chiacchierata non è la gallina, bensì il kraken, creatura mitologica simile a una gigantesca piovra, che secondo varie leggende abita i mari del Nord.

Il kraken rappresenta per lei il peso che il lavoro notturno porta con sé, soprattutto quando si parla dell’organizzazione della vita familiare. «Il problema è questo: come mamma ho una vita notturna e una vita diurna insieme. E la società non mi viene affatto incontro».

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