Non una recensione

Senza parole (2/4)

Tempo di lettura: circa 1’30”. /// Video musicali: 50’00”. /// Non una recensione #1 (seconda parte). ///

Questa settimana mi sono preso un’influenza bella tosta che mi ha messo completamente ko per diversi giorni. Questa seconda parte di Senza parole sarà quindi scritta con ancora meno parole di quanto previsto. Ma con tanta musica strumentale assolutamente da scoprire! La prima parte, in cui parlavo di fumetti, la trovate qui.


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Senza parole (seconda parte)


Con le parole è relativamente facile ricreare emozioni nelle persone che le leggono. Basta imparare a metterle in fila nell’ordine giusto, senza cedere alla fretta di buttarle tutte insieme nella mischia. E in fondo credo sia sopratttutto per questo che mi piacciono così tanto le parole, perché permettono di giocare con le emozioni dei personaggi e ‒ di conseguenza ‒ anche con quelle dei lettori in maniera assolutamente varia e ricca.

Ma se devo scegliere una disciplina artistica che ha il privilegio di conoscere tutte le migliori scorciatoie che portano alle emozioni delle persone, questa credo sia la musica. E se è vero che le canzoni più emozionanti sono tali perché sanno combinare la giusta melodia con le giuste parole, è anche vero che c’è tanta musica strumentale che arriva dritta allo stomaco.

È il caso della musica che vi voglio presentare oggi.


Non solo classica o jazz

Quando si pensa alla musica strumentale, spesso la nostra mente va direttamente alla musica classica o alla musica jazz. Ma anche al di fuori di questi due grossi generi si trova della musica strumentale interessante. È il caso dei Civil Civic, un duo formato da due musicisti australiani, che si sono però incontrati, conosciuti e vicendevolmente apprezzati in Europa. Si tratta di un rock elettronico molto melodico e potente. Qui sotto, la registrazione video di un loro concerto, che hanno tenuto a Parigi nel 2011.

Tante scorciatoie, di quelle che portano alle emozioni delle persone, le conosce però anche Andreas Vollenweider, arpista e polistrumentista svizzero, che  ha sempre sperimentato cose molto diverse fra loro. In questo caso, con degli estratti di un concerto tenuto a Pechino, alla sua arpa miscela strumenti tradizionali, suoni elettronici, rumori creati con l’acqua e il beatbox della rapper svizzera Steff La Cheffe.

Buon ascolto, sperando che a voi la salute vada meglio che a me.

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