Tempo di lettura: circa 2’00”. /// Una segnalazione. ///
Nel podcast di Tosti ‘sti testi sono apparsi dei grappoli di pog-like portraits. Ve li ricordate, i pog, con cui quelli della mia generazione ‒ oserei dire tutti quelli della mia generazione ‒ giocavano alle Scuole Medie?
Una prima stagione di sperimentazione
In questa prima stagione di Tosti ‘sti testi, partita il dicembre scorso, sto sperimentando un po’. Anche in vista del passaggio di Radio Gwendalyn al DAB+, che è sempre più imminente, sebbene non si abbia ancora una data definitiva.
Quindi ringrazio davvero tanto chi mi ha dato e mi sta dando dei feedback riguardo alla mia conduzione, alla scelta musicale, all’idea che sta alla base del programma stesso. Siano essi positivi o negativi, mi state dando una gran mano a capire cosa posso migliorare, cosa viene apprezzato, cosa mi diverte e cosa non funziona. D’altra parte, uno degli scopi di Radio Gwendalyn è proprio quello di dare modo a chi ne ha voglia di sperimentare con il mezzo radiofonico.
Dopo le fatiche di Chiassoletteraria, mi sono anche preso un attimo per ripensare le pagine del podcast sul sito della radio. E più in generale, il come incuriosire qualcuno che scopre un po’ per caso Tosti ‘sti testi.
Grappoli di pog-like portraits
Ci ho riflettuto molto sul fatto di indicare per ogni puntata l’artista ospite ‒ o gli artisti ospiti. Del resto, lo faccio già su questo sito, nella pagina dedicata a questa prima stagione. Ma gli altri programmi tendenzialmente non lo fanno. Ed è importante mantenere una linea editoriale, anche in una radio che credo molto nella spontaneità e nel lasciar crescere le idee da sole, senza troppe gabbie o direttive.
Allora ho pensato di lavorare sull’immagine, facendo apparire questi “grappoli di pog-like portraits” ‒ la miglior definizione che mi è venuta in mente. Sì, perché mentre ci lavoravo, questi cerchietti mi hanno ricordato i pog, con cui quelli della mia generazione ‒ oserei dire tutti quelli della mia generazione ‒ giocavano alle Scuole Medie.
Ecco, non so se funzionano per incuriosire e per dare un’idea di quello di cui si parlerà in un episodio. Ad ogni modo, ora, anche nel podcast, ho messo la descrizione dell’episodio stesso, invece che quella del programma in generale.
E se non avete ancora sentito uno degli ultimi due episodi, vi basta cliccare su una delle due immagini che trovate in questa pagina!