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Un tuffo nel gergo del reggae

Tempo di lettura: circa 1’30”. /// La segnalazione di un podcast di Tosti ‘sti testi. ///

Se come avete del reggae solo un’idea frammentaria e un’immagine piuttosto stereotipata, questa puntata di Tosti ‘sti testi è sicuramente l’occasione giusta per conoscere meglio questo genere di musica.



Un tuffo nel gergo del reggae


Come annunciato un po’ di tempo fa, nella seconda parte di questa seconda stagione di Tosti ‘sti testa la mia volontà è quella di ospitare altre persone, altri gusti, altre conoscenze musicali. Un po’ per allargare i miei e i vostri orizzonti, un po’ per sfruttare la passione e l’esperienza delle varie persone che collaborano con Radio Gwendalyn.

In questo caso ho chiamato in causa Nigel di Jemani Jahka, selecta e conduttore di The Garden (tutti i mercoledì sera in diretta dalle 22h30), per parlare di reggae, un genere che conosco solo in modo frammentario e di cui troppo spesso si ha un’immagine fortemente stereotipata.

Siamo partiti dal patois, la lingua parlata in Giamaica e in cui vengono cantate la gran parte delle canzoni reggae e dancehall, e dal particolare gergo legato a questo genere di misuca. Inutile dire che io per primo mi sono sorpreso di quanto poco ne sapevo!


Di apprezzamenti e colpi di pistola

La cosa che forse più mi ha colpito è la forte interazione che esiste, in questa sottocultura musicale, fra chi sta da una parte e dall’altra del palco. Oltre a qualche particolarità che qui in Europa sembra assurda e impensabile, come dimostrare il proprio apprezzamento a colpi di pistola, mimati o reali.

Ma per me non solo questo è stata una scoperta. Ee volete sapere qual è la differenza fra un DJ (in termini giamaicani) e un selecta, se non avete idea di cosa sia un pull-up o cosa voglia dire fare un forward (pronunciato ‘farword’), allora questa puntata di Tosti ‘sti testi fa sicuramente per voi.

Il podcast della puntata lo trovate come sempre su radiogwen.ch!

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